Cuan che te ghe la sisania in dul
coeur
te rasuni pù
te disi e te fé di robi che te
voeuri nò
cuan te se pentisi te se no cusa
di parchè te 'l se nò
la sisania la ta fa di di robi
ca ta pensi no
e ca parean giusti
ma la sisania lé no inteligenti.
Una bellissima riflessione, Antonio. Scriverei "quan" invece di "cuan" , ma sono particolari...
RispondiEliminaLo trovo più facile e più giusto, ci ho pensato tanto,secondo me abbastanza
RispondiElimina.
Nel mio dialetto ideale la lettera Q non esiste.
RispondiEliminaMa non c'era quel detto popolare che diceva di pensare tre volte prima di parlare???
RispondiEliminaIl dialetto parlato nn e' quello scritto (che rimane sempre sempre un po' artificiale) , mi sembra che dobbiamo cercare di rendere Il suono...
RispondiEliminaCi son volte che parlo prima di pensare
RispondiEliminaEcco l'hai detta giusta: rendere il suono. Mi ricredo : anche gli intellettuali sono utili !