martedì 30 settembre 2014

Marò

Questa  sera  Consiglio  Comunale  di   Buscate, leggo  con  raccapriccio : n.  11:  mozione presentata  dal  Comune  di  Castano a  sostegno  dei  Marò. In  consiglio comunale  a  Buscate  parlano  dei  Marò ! Non  dei  senza casa  che  vivono in  strada, o dei  senza  cibo per fare  accoglienza e usare l'area  feste per fare dei pasti per i poveri, aiutati  da  qualche  Supermercato.  No !  Parlano  dei Marò, attori   di una  vicenda con dei morti  e dove gli unici  armati  erano  loro.
Andrà  a  finire che la  colpa  è  dei  due  pescatori.
Quanto  ci  sono costati fino adesso i Marò ?
Cosa  succede   a  Castano ?  Vuoi vedere  che ho ragione io,  che  c'è   del Fascismo  strisciante fra le  pieghe   della  popolazione ?
Ecco spiegato il  fatto  della manganellatura  e  del  vergognoso  aperitivo  di festa.  Come  Castanese provo   vergogna.

lunedì 29 settembre 2014

Ambiente in festa




Ambiente  in  festa
A  Buscate non la  solita festa dei  consumatori, di birra  vino e  altre  cose, ma dell'Ambiente, nobilitata  dalla presenza  di  Domenico  Finiguerra, conferenziere
dalla  parlata  sintetica ma  esaustiva  che porge il  suo  credo in maniera  garbata  e  convincente, ascoltarlo  è un piacere. La  Giuliana  ha presentato il Parco  delle brughiere, per salvare  il  poco  che  è rimasto  del nostro  habitat, la  Nora, handicappata  dalla infelice   collocazione della scena, disturbata  dai bambini  che poco lontano  giocavano, se l'è  cavata. Prima  assoluta in una  festa presentazione  di un film  sulla    migrazione  dei  nostri paesani  per  paesi  lontani, non me ne  intendo ma  a me  è piaciuto  tantissimo.
La  festa  era organizzata  da  "5Agosto91" in  fratellanza  con "Salviamo il paesaggio  di Inveruno, 5Agosto la parte  tecnica e  culturale, Salviamo il Paesaggio la  cucina. Ebbene  devo  dire da osservatore neutrale che Salviamo i Paesaggio  non  è  esente  da  critiche : di  tutti  gli invitati  alla conferenza  informativa  di Domenico  Finiguerra  dal  titolo "8  metri al  secondo"  riferito  al  consumo  di  territorio,  di  tutte le Amminisrazioni  invitate, cioè le 11  del Castanese, c'era presente  solo  quella di  Buscate paese  ospitante, il "salviamo il paesaggio; non ha fatto presente la  mancanza della  propria  Amministrazione con qualche parola  di riprovazione, secondo fatto   riprovevole : una  nostra socia, impegnata  secondo le  regole  di ingaggio, in  cucina, presentatasi al mattino  con Cappello grembiule e  guanti è stata  bellamente ignorata  dagli altri  compreso Luigi il  cuoco. In cucina, velo  dice uno  che ha molta pratica  avendo fatto di  queste  feste un numero  considerevole, in cucina  c'era  molta, troppa,  gente, tutti  senza  nessuna  norma igienica, una cosa veramente  riprovevole. Lo  dico per  tutte  due  le  Associazioni : per  chi  vuole  cambiare  il  mondo è una partenza  col  piede  sbagliato. Per  finire una piccola  critica :
il prezzo  del mangiare  era  esorbitante, e il rapporto  prezzo-offerta-pranzo  era  fuori  da ogni  abitudine  festaiola.
Come  al  solito avrò perso qualche  amicizia  per  dire la  verità. Amen.

sabato 27 settembre 2014

Liste PD, NcD, FI.



Elezioni provinciali a  Genova, città in cui il 28 settembre si andrà a votare per eleggere il nuovo ente locale. Un agglomerato di 67 comuni che vanno da Cogoleto, a Moneglia fino a Levante. Includendo ovviamente il capoluogo, che da solo conta demograficamente quasi i quattro quinti dell’intera popolazione. La lista favorita per la vittoria “Costituente per la città Metropolitana” – i calcoli del Pd le accreditano da 14 a 16 consiglieri su 18 totali – è guidata dal sindaco di Genova, Marco Doria, il quale secondo la nuova legge assumerà la carica di sindaco. La previsione del voto si fonda sull”alleanza fra Pd, Forza Italia, NcD, Sel e Lista Doria !!!!!!!!!!

mercoledì 24 settembre 2014

LEGGE TRUFFA

Dal  governo  legge truffa  : evasori  fiscali  esclusi  dal reato !
La nuova norma anticipata dai quotidiani. Punibile solo chi reinveste in attività economiche i profitti di reati con pena massima di almeno 5 anni. Pronto anche il nuovo falso in bilancio, ma alleggerito per le società non quotate. Sparita la norma sulle intercettazioni anti-corrotti.
Neanche la  DC era  arrivata  a  tanto !  Questo  PD è il peggior  partito  al Governo  da  quando è stato  fatta  la  Democrazia.
Rubano  e  fanno le leggi  che non li  condannano.
Ripristinare  la leggi medioevali :   se rubi  ti vengono  tolte  tutte le  tue proprietà.  E  VAI  IN PRIGIONE  !!!!

RACCONTO DEL MERCOLEDI. la dona del busch.


La  dona  del  busch





Entrand in del busch

la sera sgrafignada

e un cicin de sang

cun el su el brilava



La g'aveva la sutana

un po' smagiada

e un gulfin de lana

culur marmelada



I gamb senza calzett

con la pel abrunzada

i pee cun i calcagn

bianc de bugada



Una burseta de pell

tuta strasciada

i spall un po' curv

la testa dispetenada



Pasand in mezz al busch

el su la smagiava

de ciar de scur de giald

la culurava



In mes ai erb fra i brocch

la caminava

sensa giras in dree

cun la testa piegada



e dopu un po' sem rivà

la se fermada

a ghemm de fala in pé

ghe l'erba bagnada



Quan go vist i occ

lé sta una masada

occ frecc e catii

d'una disperada

martedì 23 settembre 2014

Il Ciarlatano e il Demente senile

Napolitano in cartella clinica.

Politiche nuove e coraggiose per la crescita e l’occupazione". Giorgio Napolitano torna a parlare della necessità delle riforme strutturali, in un momento in cui il dibattito è focalizzato sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il Capo dello Stato usa parole che sembrano una scelta di campo nella polemica tra Renzi, sinistra Pd e Cgil: ”Dobbiamo rinnovare decisamente istituzioni, strutture sociali, comportamenti collettivi. Non possiamo più restare prigionieri di conservatorismi, corporativismi e ingiustizie”
Che ne  sai te dello statuto  del Lavoratori ? Napolitano non  ti vergogni alla tua  età volere  dirigere l'Italia ? Sei peggio  di Berlusconi.
Il Ciarlatano  di  Firenze  gonfia le  penne  a  sentire le  tue parole, parole dettate  da  demenza  senile.

lunedì 22 settembre 2014

MINIERA


 Per  ricordare  Carlin ( Luigi  Ceriotti )  di  cui  sento ogni tanto il  vuoto  che mi ha  lasciato  dentro.
Con questa   canzone faceva  grande  Avanspettacolo, e  mi faceva  venire in mente  lo Smeraldo  di Porta  Volta.
Grazie  Carlin.


Allor  che in ogni  bettola  Messicana
cantano  tutti  al  suono  di un  avaiana
vien  da lontano un  canto  così  accorato
è un minatore  bruno laggiù  emigrato
la  sua  canzone  sembra  di un esiliato

               Cielo  di stelle  cielo  color  del mar
               tu  sei lo stesso cielo  del mio  casolar
               portami  in  sogno  verso  la  casa  mia
               portami un  cuor  che  soffre  di  nostalgia

Nella miniera è  tutto un baglior  di  fiamme
piangono  bimbi  spose  sorelle  e  mamme
a un tratto un  minatore  dal  volto bruno
disse  agli  accorsi  se  titubante è ognuno
io  solo  andrò  laggiù  che non ho nessuno

               E nella  notte un grido  solleva  i  cuor
               Mamme  son  salvi  tornano  i  minator
               manca  soltanto  quello dal volto   bruno
               ma per  salvare lui   non c'è  nessuno

Va l'emigrante  ognor  con la  sua  chimera
e  lascia la  sua  vita  nella  miniera


Lui la faceva  in  LA  minore  per poi andare in maggiore  nella strofa.

venerdì 19 settembre 2014

tempu fermu


Una piasa piina da genti

ga parlea nisun

un silensi cuma in di sogn

tuti guardean ul munumentu

un Can infilsà su l'asta

ul Can da la curti

'l buiea pù

la stala l'ea sparì

la curti l'ea un tempu pasà

'n da l'erba dul munumentu

g'ea do Bis drisi in pe ca sa intresea

sa sintia no un rumur

ul ciel sensa Usii

forsi l'ea sira

un tempu da mesu

sensa culur sensa rumur

e sa sintia un fregiu vigni giò da voltu

e la genti incanta a guardà

poeu in fundu a la piasa

se cuminciaa a sintì la musica

e la genti la cumincià a balaa

ul Can infilsà le vignoeu gio e 'l se infilaa in mesu ai gambi da la genti

l''erba la sa impini' da fiur e da l'asta ga vignia foeura l acqua

e ghé vignu fora ul So.

mercoledì 17 settembre 2014

RACCONTO DEL MERCOLEDI. L'Aquilone:

L' Aquilone




Un giorno uno disse di fare un'aquilone, altri compagni
si unirono a lui e cominciarono a parlarne e decisero di farlo. Decisero di farlo come si usava tanti anni fa,con i legnetti delle “persiane”, il filo di refe, la carta velina.

Decisero di fare un grande aquilone formato da tanti piccoli pezzi. Decisero di farlo Rosso. E incominciarono a costruirlo. Cominciò a venire gente a vederlo e dissero: non si fa più così l'Aquilone, adesso si fanno con altre forme, slanciati non quadri e con altri materiali non di legno come questo, e poi vanno abbelliti con delle code di molti colori. E i compagni dicevano loro: abbiamo deciso di farlo così senza fronzoli e di un solo colore. E la gente diceva: non può volare e a nessuno piacerà. Piace a noi, rispondevano i compagni, e continuavano a costruirlo. Quando fu finito risultò di un rosso che non a tutti piaceva, qualche compagno fu urtato da questa gradazione di colore e andò a fare altri Aquiloni con colori meno violenti.

Sebbene brutto e goffo,senza code e disegni, fatto con materiale pesante l'Aquilone cominciò a volare. Piccoli voli di mezz'ora, e la gente che lo vedeva dopo qualche minuto scuoteva la testa e se ne andava. Ma i compagni credevano nel loro Aquilone e lavoravano sempre nella sua costruzione, per loro non era mai finito. Vennero altri compagni e dissero siamo venuti ad aiutarvi. E volevano rifarlo più bello, sempre rosso, ma con i nastri e le code e materiale moderno come tutti li costruivano adesso. Va bene così, dissero i compagni,vola. E l'Aquilone volava e si alzava sempre di più. I primi compagni dicevano: fatene uno anche voi,uno di quelli belli con,le code di molti colori. Noi continuiamo con questo.

Poi ci fu la festa degli Aquiloni e anche all'Aquilone Rosso fu permesso di partecipare. Per questa occasione fu attaccata all'Aquilone una bellissima coda. L'Aquilone volò alto nel cielo e adesso la gente lo guardava,e guardava i bellissimi Aquiloni colorati caduti per terra.

Alcuni volavano più alti del Rosso,la coda attaccata all'ultimo momento lo faceva andare un po storto.

Ora sono arrivati altri compagni bravissimi a costruire e far volare gli Aquiloni. I primi compagni sanno però che fino a quando crederanno nel loro Aquilone, l'Aquilone volerà.

martedì 16 settembre 2014

la prima stela






Quandu che 'n ciel la prima stela

ai grii 'n la sces ga fea l'ugin

mi feu cuma 'l saltamartin

e pian pianin andeu a caa



Pian pianin 'n da straela

fora dul buscu vignu scur scur

cun la fasina dul runcas

versu 'l paes versu la tur





In du 'l me buscu la sira

dopu 'na giurnà da laurà

capiu che la roua la gira

me vignia vouia da cantà





Cun i uselin ca cantava

'l so versu sensa stunà

alua il mund 'l cambiava

cul cor 'n pas s' andea a cà


domenica 14 settembre 2014

Risotu al Safrancu

Ul  Risotu  gialdu  ca  se  sempar usa  da  noeun
Una  scigula  bona o  du Scalogn
fai imbiundì  apena, ansi prima  da imbiundì
meti den  mes  bicer  d'acqua e  fala  pasì
un  boeucer  da ris a  testa
cal  sia un decim  d'un  liter par  fa  festa
un  dado ogni  bicer
da  met   insema ai  scigul pa  fai bee
par ogni  ris  du  de   brod sa  sa  voeur l'unda   un po  pusé
fa suga 'l   ris  ben  ben
sensa  fal  tacà  rugandu  ben
'l  ga  da  ves  al'unda fina  la  fin
quindes  minut a  in  asé
una  brancaa  da  furmag e un  cicin  da  buter  adré
'na  bustina da  Safranc semper  cun l'unda
atenti  fina  la  fin  fa no   baraunda.


Una  butiglia  a  testa
l'è   se   da   fa  festa.
Barbera anca  sa l'é  giun 'l da  no  a la testa

mercoledì 10 settembre 2014

RACCONTO DEL MERCOLEDI. prima di.


 



Guardando dalle finestre a Est si vedevano dei

prati, una estensione di prati che arrivava fino al bosco dove finiva il fossato e dove c'era il Riservin,posto di riparo con un grande locale

e il camino, bosco che si vedeva in lontananza prima delle case di Arconate. Dei viottoli li percorrevano e portavano a orticelli nascosti al riparo da occhi indiscreti.

La via finiva alla fontanella, lo scarico della SACPA,una rongia di maleodorante acqua marrone,girava a destra per scaricare sul terreno del Campaccio. Le zanzare per metro cubo erano di sicuro da Record mondiale. Questo era dove abitavo io nel 1968, guardando dalla mie finestre.

Un viottolo portava dove adesso c'è la Chierichetti erano tutte vigne, sul viottolo c'erano dei piccoli orticelli che neanche si vedevano nascosti fra il Mais negli orticelli c'era un po di tutto perfino Angurie e Meloni e fiori per il cimitero. A stare attenti si vedevano anche i piccoli animali. Vicino all'acqua della rongetta le Rane, se ne vedevano tante nella stagione, e due biscie marrone e verdi, che vivevano da Dio in tutto quel ben di Dio. Mi ci ero affezionato alla due bisce tanto che neanche scappavano quando le andavo a trovare e si facevano vedere tranquillamente.

Gli avevo dato un nome: Ona e Ina perchè una era più grossa. Era un piccolo Paradiso Terrestre. Nella rongetta un pò d'acqua correva sempre, ogni tanto era piena ogni tanto era bassa un po' d'acqua c'era sempre e c'erano girini e le sanguisughe,lunghe 8\10 centimetri lo spessore di una sigaretta ,quando mangiavano si gonfiavano a dismisura,venivano usate per diminuire la pressione a chi la aveva alta ma se andavi nell'acqua si attaccavano subito alle gambe. E c'erano dei piccolissimi pescetti trasparenti che venivano dal canale. Sull'acqua degli insetti che scattavano avanti indietro correndo sull'acqua come su un vetro. Le bisce avevano da mangiare ! Io non ci portavo da mangiare si arrangiavano loro ! In un orticello c'era anche una pianta di Zizurliti con i rami che venivano fuori sul viottolo e quando maturavano sul finire di Agosto li coglievo per la legge non scritta che un ramo che sporge sulla pubblica via è di tutti, sapevano di poco ma c'era il gusto delle cose passate e mentre li mangiavo ognuno mi portava un ricordo, in un orticello perfino un cespuglio di Runcas, forse per il consumo familiare degli stuzzicadenti,ma era bello vederlo. Sul finire del viottolo avevano cominciato a scavare dei grandi buchi, sulla sinistra, lontano, il cimitero.

Fare il viottolo era bello, ti portava via un paio d'ore visitare gli orticelli e andare a trovare le biscie. Ti riempiva il cuore, credevo che era per l'amicizia con le biscie molto stravagante, ma invece no, era il mondo che era bello, che riempiva il cuore. Comunque : dove sono andate le Biscie ? E le Rane? Dove trovo i Zizurliti ? Io abito ancora là ma dalle finestre ad Est non vedo più i prati ma abitazioni a non finire con gli orti dove non ci sono i Zizurliti ma Kiwi che non sono uguali ma un'altra roba, e non si possono rubare.

Quel piccolo mondo si sarà spostato più in là,forse c'è ancora,ma non ci sono io. Per me il mondo delle biscie non c'è più, e anche per voi non c'è più. Se sono sparite non ritorneranno più ! Il mondo è finito.

martedì 9 settembre 2014

La gent cativa

Di  Sandro  Mereghetti



Le forsi una surpresa

se un ateo al và in gesa ?

Al squadren e al risquadren

in fin di cunt...le forsi un lader?



Per l'omen.. al ga reson

credem, le una delusion

padum no ves tucc devot

ma che rasa de marmot



I curius ghin dapertutt

mi ga disi col da struus

in due meten bécc voren fa center

main pusé i volt che la fan denter



Fai tasé... come se fa

ta poe minga dam da traa

sta lì no tropp pensagh sura

ma che vagan in malura”


SANDRO MEREGHETTI

di Abbiategrasso

mercoledì 3 settembre 2014

RACCONTO DEL MERCOLEDI'


MARIO



Eravamo un bel gruppo,amalgamati da interessi condivisi, si andava qualche volta in montagna e,per allenarsi alla montagna,una volta alla settimana si andava a Busto a piedi,per allenamento. D'inverno per prepararsi a quando veniva primavera,si faceva la strada dei boschi,al buio,uno seguiva l'altro vicino vicino, con gli scarponi per la montagna da ammorbidire,e durante la strada si cantavano le canzoni del Rifugio e quelle nuove che venivano dall'America,di Joan Baez dagli arpeggi nuovi e sconvolgenti.

Eravamo un bel gruppo,ragazzi e ragazze molto amici.

Una volta eravamo andati a un raduno organizzato da “MatoGrosso”,a Firenze ,una sfilata interminabile e infinita con un Cardinale (vestito di rosso) Americano,di un Abbé Francese fondatore di un villaggio molto “in” e di molti Preti vestiti in modo normale e di tutto non capendo niente perché eravamo lontani. La Giuditta era dal mattino che gli scappava la pipi e non c'era posto dove farla;quando finalmente il Corteo ci ha liberati e abbiamo trovato un Bar non riusciva più a farla e noi a dirle che doveva farla se no poteva finire all'ospedale,e allora noi a farla bere e dal gran bere gli venne il singhiozzo che non si fermava più,per fortuna a Virginio venne in mente che suo nonno diceva che per far passare il singhiozzo bisognava starnutire e c'era un carrettino che vendeva i panini e che aveva il pepe e la facemmo starnutire e il singhiozzo passò.

Eravamo un bel gruppo. Si parlava di tutto,di cose di cui non ricordo una parola perchè non c'è niente da ricordare solo che si stava bene in compagnia,era bello.

Una domenica mattina andammo in un'”Opera Pia” di Biella.

Ci andammo per 5 domeniche di fila,dalle sei del mattino alle sei di sera,fino alla fine di Aprile, quando cominciammo la nostra attività “alpinistica”: Valsesia, Monte Bianco,Gran Paradiso,i camini della Gnifetti. Andavamo per dare un giorno di riposo alle Suore del Cottolengo. Il primo giorno ci divisero per coppie e fu sempre così,capitai con Virginio e fu coppia fissa ogni domenica

Ci assegnarono una stanzone con quaranta letti,per fortuna c'era il Mario che ci diceva cosa fare e come fare. Alla sei del mattino erano ancora quasi tutti a letto: li facevamo alzare, la maggioranza era capace di vestirsi da sola,alcuni no, Mario ci indicava dove erano i vestiti, tre o quattro bisognava lavarli perchè avevano fatto tutto nel letto,il letto si prendeva tutto in una  brancata e si metteva in un apposito contenitore;si portavano tutti in mensa a fare colazione con delle tazzine di caffelatte arrivate pronte dalla cucina,poi in bagno con una fila lunghissima di water,gli si faceva lavare i denti,alcuni non riuscivano e allora era un'operazione che dovevamo fare noi, a uno,sempre quello,non si riusciva ad aprirgli la bocca ed allora ci pensava il Mario,poi in due turni perchè i water erano 20, facevano la cacca,i primi waters avevano un cuscino di pelle sul muro all'altezza della testa ed erano per quelli che oscillavano la testa avanti indietro avanti indietro continuamente,a quasi tutti bisognava pulire il culo. Intanto era mezzogiorno e si tornava in mensa per il pranzo;molti dovevano essere imboccati ,e per quelli che oscillavano la testa avanti indietro avanti indietro non era facile,poi in bagno a lavare i denti e poi nel parco curando che non si facessero male,con il Mario che ci dirigeva tutti.

Il tempo di fumare ed era ora di cena.

La giornata finì,operazioni lunghissime e faticose e sgradevoli misero assieme una giornata che passò in un attimo. Ci trovammo tutti vicini al cancello di uscita,ognuno con la sua esperienza.
Il Mario ci aveva accompagnato con il suo comportamento solenne e tanto caro,almeno per noi che ci aveva aiutato tutto il giorno,se non c'era lui dopo mezz'ora scappavamo via.

Ciao Mario,gli dissi prima di uscire,ci vediamo domenica. Ci conto-rispose-senti- mi disse sottovoce- puoi farmi un favore?

Portami una scatola di matite. Colorate.

Matite? Senz'altro,ce le hai bisogno te.....o sono per qualcuno?

No,no sono per me. Devo disegnare.

La domenica dopo andammo ancora a Biella,sempre alle sei,per far respirare le Suore,e portai una scatola di pastelli colorati per il Mario. i migliori che trovai. La giornata fu eguale alla prima,come le altre che seguirono,sempre con il Mario che ci faceva vedere come fare,per fortuna che c'era lui! Di diverso ci fu un mingherlino in carrozzina che passandogli vicino mi prese il braccio con una mano e non riuscivo a staccarmene, con una mano! Mingherlino! Io aitante, con la fama di duro ero imprigionato da uno che pesava si e no sessanta kg.

Mi liberò il Mario che con facilità staccò la mano del piccoletto.

Come al solito venne sera in un attimo,quando ci accompagnò al cancello il Mario mi chiese un'altra cosa: una gomma per cancellare. Stupido a non averci pensato -dissi- poi me li fai vedere i disegni,una volta anche a me piaceva disegnare,d'accordo?

Al Mario brillarono gli occhi:ne faccio uno proprio per te -mi disse.

Mentre tornavo mi sentivo appagato,scaldato dalla amicizia con il Mario e dalla promessa di disegno per me.

Alla domenica dopo aspettai con impazienza la fine dalla giornata,il Mario sempre serio nei suoi compiti e nei rapporti con noi,dirigeva come al solito la nostra attività con la solita diligenza.

E venne sera. Al cancello,durante i saluti il Mario mi consegnò

i suoi disegni,erano due,due fogli di risma ,quando li aprii il Mario era sparito:due pagine di scarabocchi senza senso che neanche un bambino dell'asilo. Magari erano dei capolavori....prendi Pollock....Dovevo parlare con lui,farmi spiegare il senso...

La domenica dopo Mario non c'era,non sentimmo troppo la sua mancanza,oramai si era fatta la mano,ma io che volevo parlare della sua “pittura” sentivo la mancanza. Alla sera quando salutammo le Suore chiesi del Mario e la Suora mi disse che era malato, è rimasto a casa? Chiesi. La sua casa è qua. Mi rispose.

Non l'ho visto-dissi- Quando Mario è malato non può stare fra la gente,viene rinchiuso. Ma cosa mi dice sorella,sta parlando di Mario quello che ci ha fatto vedere come si fa ? Sto parlando del Mario si,-disse- il più malato di tutti.

I due disegni li ho portati a casa ma adesso non li trovo più,ogni tanto li cerco e mi illudo di trovarli e continuo a fare passare le mie carte.