mercoledì 3 dicembre 2014

Racconto del mercoledì BEA


Mi arrivò in ambulatorio come la madonna: alta eterea,elegantissima, bellissima, un'apparizione.

Ha un appuntamento ? Le chiesi. No. Aspetto,se no mi dia un'appuntamento. Fra mezz'ora ho un buco,se aspetta... da dove viene ? Da Milano. Con cosa è qua,in treno ?

No, sono venuta in taxi. In taxi ? E andare a casa come fa? In taxi, è giù che mi aspetta. Andai sul balcone a guardare giù,un taxi era fermo sul posteggio riservato ai disabili.

Tornai dentro scuotendo la testa. Venga venga.

Tolga i collant e si metta sul lettino. Io sono venuta...lei non mi deve dire niente,io la guardo e le dico cosa è che non va. Ma... la zittii subito, è parte della terapia non fare parlare e dire che disturbi ha la persona per aquisire fiducia e partire con il piede giusto.

Aveva dei bei piedi,lunghi e magri con dita diritte,senza ombra di calli e pellicine. Evidentemente faceva la manicure ai piedi.

Non aveva nessun disturbo,i piedi dicevano che non aveva niente di niente. Lei non ha niente ! Non mi fa parlare ! Non ho malattie,mi sta venendo la cellullite e non posso avere la cellulite non posso, sarei finita. Meglio una malattia. Passai al tu: non fare la bambina di cellulite non si muore mica, ne conosco di gente con la cellulite, convivono e vivono felici e contenti. Non fanno il mestiere che faccio io, io faccio la modella e con la cellulite non si può fare la modella. Mi faccia vedere...guardai

e sulle natiche si vedeva, a premere in fuori,un po' di buccia d'arancia.

Non devi più tornare da me,io non posso fare niente, ti do una dieta che non sarai capace di fare. Io non posso farci niente, tu la puoi fare andare via e se non sarai capace sarà colpa tua. Lei non mi conosce, sono dura come il ferro e le diete le ho già fatte tutte,io vivo a dieta. Va be... la dieta è questa: mangi tre volte al giorno quello che vuoi ma una cosa sola, quel pasto deve essere di una cosa sola, perchè due si combinano e vanno in cellulite. E' una dieta da ridere,ho fatto certe diete io...

Non è una dieta da ridere mangiare una cosa sola è difficile per esempio vuoi mangiare una pastasciutta ? Deve essere solo pasta bollita in acqua senza sale, quella è “una cosa sola”. Una fetta di salame ? No perche sono diverse cose. Il pane non va bene: è composto da diverse cose farina di cereale ,lievito zucchero sale,un pane normale. Ti consiglio la frutta, ma una sola. Una belle insalatona ma tutta di una sola qualità non condita. Poi inventati te qualcosa. Ti do il mio numero di tel. Ciao auguri.

Dopo un mesetto mi telefona: mi sa che funziona ! Un mese è poco per dirlo!Ma davvero la fai,la dieta ? Certo...non sono mica una pappamolla ! Mi sembra che è calata, non si vede quasi più ! Continuo fino a quando va via tutta. Ringrazio Dio di essere venuta da lei, ci sarebbe una mia carissima amica... Bea,no! Non mi mandare nessuno,per favore. Ciao.

Mi telefonò ancora alcuni mesi più in là. Ho voglia di vederla-mi disse- non capita mai a Milano? A Milano ci vengo tutte le settimane,al lunedì,al mattino. Ecco,un lunedi che viene a Milano ci vediamo,le do l'indirizzo,mi da un colpo di telefono..

Era una casa in un vicolo dei Navigli,in un vecchio portone nascosto,ricoperto di una vetrata,che dovevi stare attento a non sbatterci il naso, c'era l'ingresso di un bellissimo appartamento di 4 \5 stanze, arredato,per quello che ne capivo io, da un genio. La Cucina: vecchie piastrelle,senza pensili,spaziosa,con un grande spazio fuochi fatto a isola, sul pavimento uno scolatoio per lavarlo con l'acqua, appese numerose padelle splendenti,mi faceva sentire a casa, il resto dell'appartamento non era da meno, con pochi quadri messi qua e là. La camera molto semplice con un grande armadio di noce e un letto bianco. Mi presentò una piccolina con degli occhi nerissimi dall'età indefinita: Giovanna la mia amica\sorella\governante.

E' quasi mezzogiorno andiamo a mangiare mi disse Bea. Mi prese per mano e mi trascinò fuori. Giovanna chiuse e ci seguì. In un altro vicolo vicino c'era una comunissima porta che sembrava di una abitazione, dentro era un piccolo ristorante con tavoli grandi e sedie impagliate. Mi accorsi che erano parenti, di Giovanna penso perchè erano anche loro piccolini con degli occhi nerissimi. Mentre mangiavamo del pane Frattau, Bea era ancora a dieta, cominciammo a parlare. Questa qua- mi disse Bea- è la mia fatina,una sorella fatina.

Qualche anno fa,con i primi soldi messi da parte,mi fa investire 30 milioni con un suo parente che mi dice di comperare un terreno a Livigno. Dopo un paio d'anni si mette in contatto e mi dice se voglio vendere e mi dice una cifra che mi vergogno a dire,non solo dei soldi non vedo,l'ombra perchè con quei soldi mi compera una vigna in Piemonte. Io non ho mai visto né il terreno di Livigno né la vigna.

Adesso c'è un ufficio Legale di via Fontana che insiste per aquistare la vigna offrendo una cifra che non voglio dirle per non offendere la società. Mi posso ritirare e sarei ricca per sempre, con un capitale molto consistente che mi assicura una vita da ricca. La sembra giusto ? E tu ti preoccupi per un po' di cellulite ? Eh sì, se la lasci andare va,aumenta sempre. Il lavoro mi piace,sono riverita dovunque, mi piace.

3 commenti:

  1. i tuoi brevi racconti del mercoledì,sono piacevoli.Sopratutto mi piace molto il modo che hai nel descrivere l'ambiente in cui si svolgono.

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  2. Non sono uno scrittore, sono uno che scrive. I Racconti sono ricordi.

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  3. so che sono tuoi ricordi.Molti famosi scrittori hanno tramutato i loro ricordi in romanzi.

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