AMICI
NERI
Durante
il Presidio si sono fatte delle amicizie, non dico fra di noi, ma
con chi veniva al Presidio. Ci sono delle amicizie che con il tempo
si sono esaurite e amicizie salde tuttora. E un piacere ricordarle
queste amicizie, quelle andate a finire e quelle rimaste. Fanno parte
di una periodo di vita che è lì, non si cancella. E' parte di te.
Tutti
ne parlano male, io non posso, e devo dire che Ignazio La Russa è
persona squisita,di grande compagnia. Come chi veniva con lui:
Borsani,Servello, Moscardini, Resta, Spizzico, e un giovane
Maerna,che non apriva bocca.
C'era
un ristoratore di Arconate che si chiamava Ignazio, di simpatie
missine, ogni tanto veniva al Presidio,per amicizia con me e Carlin,
e mi chiese di organizzare un pranzo da lui e invitare La Russa, e
di portare tutte le persone che voleva, offriva lui. Fu un bel
pranzo, Ignazio di Arconate si superò, La Russa venne con una bella
sleppa che aveva un cane nero di grossa taglia.
Da
“Mario lavandè” andammo dopo,sempre ospiti del
locandiere,
e Ignazio portò degli Avvocati di fama e un Magistrato.
Nell'estate
del'92 ci fu,a Corbetta, la festa Tricolore,organizzata da Maerna,
alla grande.
Ci
andammo io, Carlino,la Piera, Maria Borghi, e altri.
C'era
un viale di bancarelle che vendevano libri,io, attirato come al
solito dai libri, li stavo guardando. Mi avvicinò Spizzico, del
quale godevo di una immeritata amicizia, aveva in mano due libri
uguali. Se permetti ti offro un libro, e mi diede” La Grande Sera”
di
Giuseppe
Pontiggia, è Milanese come me,scrive da Dio.
Io,
che aspettavo un libro tipo la X Mas, rimasi colpito ed ammirato da
quel gesto veramente amichevole.
Su
una tavolata ai bordi della pista da ballo mangiammo
delle
cose buonissime, onorati dalla presenza di Cristiana.
E
cominciarono i balli, su una pista lucidissima,illuminata bene,con
una grande orchestra,proprio bravi.
Ad
un certo punto mi venne un idea,andai sotto al palco e dissi al
cantante: c'è una nostra amica che vorrebbe cantare una canzone, si
può ? Non ricevendo risposta andai da Maerna e gli dissi: c'è la
Piera che vorrebbe cantare una canzone, ma il cantante neanche mi
risponde.
Maerna
andò a parlare con il cantante. E il dialogo proseguì.-cosa
vorrebbe cantare la cantante? Andai a chiamare la Piera e con lei
andai a conferire con il cantante.La Piera quella sera era messa più
male del solito,un grembiule color Turchese, scarpe scalcagnate
(
per il peso la Piera aveva sempre la scarpe scalcagnate)per il tempo
umido aveva i capelli non a posto,più larga che alta, non era un bel
vedere.
Il
cantante era perplesso,la guardava con dubbio. La faccio cantare
dopo- disse.
La
Piera rimase ferma sotto al palco,io andai a cercare la Muscardini,
-Cristiana ! Non vogliono fare cantare la
Piera!
La Muscardini andò vicino alla Piera sotto al palco.
E
disse qualcosa,non ero vicino non ho sentito, ma il cantante rivolse
subito la sua attenzione alla Piera. Intanto ero arrivato anch'io
vicino a loro,( in quei giorni era uscita sulla scena Nazionale una
canzone che sembrava fatta apposta per la Piera: “Piccolo Fiore”.
Cosa
vorrebbe cantare? Piccolo Fiore, IL cantante si girò e disse: ce lo
abbiamo Piccolo Fiore? Disse sperando ci no. IL tastierista disse lo
stiamo mettendo in repertorio, abbiamo tutte le parti, te la faccio
provare martedì. NO non hanno chiesto la canzone, c'è qua una che
la vuole cantare. E' una parola...a te che sembra? La Muscardini dice
di farla cantare, facciamola cantare allora.
In
Mi minore,disse la Piera.
E
il mondo si fermò! Quelli che stavano ballando non ballarono più,
quelli che stavano mangiando si fermarono,quelli che stavano bevendo
sembravano ciucchi prima di bere. La Piera aveva questa capacità di
fermare il mondo.
Festa
Tricolore di Corbetta. Chi c'era,c'era.