In occasione del Sessantesimo di fondazione del PEDALE CASTANESE, ricordando gli amici che sono andati: Pino Signorelli, Nino Cattini, Ercole Giani, Isidoro Cattini,Terenzio Crespi, Sergio Parachini e quelli che non ricordo, ricordando i tempi trionfali della giovinezza, porto, in occasione del
60° un semplice ricordo :
Quel mercoledì Baschirotto aveva
scelto di iscriversi alla SONDRIO-ARCORE. Venne lui a
dirmelo,prima di andare a casa : faccio la Arcore- Sondrio-
Arcore. Ma sei scemo ? La ARCORE - SONDRIO - ARCORE ? Si. La
Arcore Sondrio Arcore. Vieni a prendermi domenica, sabato mi
porta il mio Papà. Ciao. Stavo massaggiando gli ultimi Allievi.
Ragazzi -dissi loro- quello lì è pazzo. Butta via una corsa,
potrebbe vincere facile scegliendo la corsa attentamente, e
invece...
La ARCORE- SONDRIO -ARCORE era una
corsa di due giorni : al sabato Arcore Sondrio, alla domenica
Sondrio Arcore. Classificata dalla Federazione come Premondiale
era a inviti; il Commissario Tecnico voleva vedere all'opera i
migliori corridori per formare una squadra da mandare ai
Mondiali del mese dopo.
Ogni corridore insegue il proprio
sogno, lo so, se no come troverebbero la forza, ma bisogna
fare i conti con la realtà, in questo caso era che tutti
i migliori dilettanti d'Italia avrebbero corso alla morte per
conquistare la maglia azzurra. E lui, l'Armando, invece di
scegliere il posto per una facile vittoria...cosa aveva nella
testa !
Non so chi lo abbia portato al
sabato, io al sabato lavoravo. Alla sera Baschirotto telefonò
in sede: disse che era arrivato con il primo gruppo e che era
in un bellissimo Albergo e aveva mangiato una costata alla
fiorentina.
Quella domenica, in coppia con il
Terenzio sull'Ammiraglia, andammo con gli Esordienti dalla parti
di Pavia e, contrariamente al solito, non vincemmo niente, al
pomeriggio,con l'Ammiraglia vuota, a una di Allievi e poi ,
verso sera, ad Arcore a prendere il Baschirotto.
Non mi ricordo la data, ma faceva
un caldo afoso e sul lungo rettilineo d'arrivo senza piante
la corsa non arrivava mai. Cercando di stare all'ombra dello
striscione d'arrivo mi sfogai con il padre di Baschirotto : Con
tutte le corse che c'erano...e la fatica poi, Due corse in
due giorni... va bèh! Ha voluto correre con quelli forti, ha
voluto picchiare il naso ? Gli farà bene, te lo dico io.
Ha fatto bene. Bisogna provare.
Almeno una volta nella vita.
Contenti voi !
Era una corsa importante, la piu'
importante a cui avessimo mai partecipato.
Ad aspettare la corsa c'erano molti
fotografi e giornalisti; il rettilineo era transennato per un 500
metri,come minimo, e sull'arrivo un palco per i giudici e le
premiazioni. Bruno Raschi
,amico di lunga data, mi disse
:avete qualcuno ?
Si, Baschirotto.
Invitato? Azzurrabile ? Disse
tirando fuori il taccuino.
Ma no... lo sai benissimo. Corre perchè
ha il punteggio U.V.I.
A me piace Baschirotto, è un forte
passista, Gli manca la volata, Si farà !
Baschirotto padre sembrava morso
dalla tarantola e non riusciva a stare fermo
Fermati- gli disse Terenzio- stai
cancellando la riga dell'arrivo.
Chi gli dà l'acqua, con questo caldo-
dissi sottovoce al Terenzio- speriamo che qualche corridore di
buon cuore..
...buon cuore- fece eco il Terenzio.
Che cazzo gli è venuto in mente di
fare questa corsa... dissi stanco di tutto: della corsa del
mattino, che non avevamo vinto pur essendo favoriti, della corsa
di Allievi, dove avevo
litigato con i Commissari, tanto per
non perdere l'abitudine, di questo caldo bestia, di questa corsa
che non arrivava piu'. Stanco.
Cominciavano ad arrivare moto e
macchine del seguito. Con la mano aperta segnavano quanti erano
in fuga. Cinque ? Ma chi ?
Poi arriva uno che dice : uno in
fuga, inseguito da quattro a venti secondi. Chi è ? Non si sa
ma lo prendono. Arriva la macchina della Organizzazione con un
Commissario che fa segno con la mano: uno, quattro, uno quattro.
Chi sono ? Chi è ?
Bruno Raschi mi snocciola tre
quatrro nomi di quelli giusti.
E' l'Armando- mi disse il padre di
Baschirotto - è lui - mi disse con gli occhi spiritati.
Speriamo- gli dissi con comprensione.
Si sentivano ormai le sirene della
Polizia.
Un rettilineo lungo così non lo
avevo mai visto, andava a perdersi.
Di quel momento la cosa che ricordo
di avere notato per prima erano gli occhiali del Terenzio
Ogni tanto gli brillavano, ma solo in
occasioni speciali, di grandi emozioni, e io avevo messo in
giro la voce che quando qualcuno dei nostri vinceva al
Terenzio brillavano gli occhiali.
Lo guardai attentamente: aveva un
cappellino del “Pedale” con capelli lunghi che gli uscivano
da parte e parte, con gli occhiali che brillavano.
Stavolta brillano per niente- pensai-
una leggenda che cade !
Come avranno fatto a capire che
quel puntino là in fondo era l'Armando Baschirotto io non lo
so,però so che quando quel puntino si ingrandì, quando quel
puntino diventò uno in bicicletta, quando quel puntino diventò
un corridore che pedalava come un Dio sdraiato sulla bici con
quel suo stille perfetto, quando si cominciò a vedere su quella
schiena impegnata nello sforzo atletico i colori del”Pedale”,
tutti videro che quel corridore era il Baschirotto.