venerdì 4 aprile 2014

PEDALE CASTANESE

In occasione  del Sessantesimo di  fondazione del  PEDALE   CASTANESE, ricordando  gli amici  che  sono andati:  Pino  Signorelli, Nino  Cattini, Ercole  Giani, Isidoro Cattini,Terenzio  Crespi, Sergio Parachini e  quelli che non  ricordo, ricordando  i   tempi trionfali  della giovinezza, porto, in occasione  del
60° un  semplice  ricordo :


Quel mercoledì Baschirotto aveva scelto di iscriversi alla SONDRIO-ARCORE. Venne lui a dirmelo,prima di andare a casa : faccio la Arcore- Sondrio- Arcore. Ma sei scemo ? La ARCORE - SONDRIO - ARCORE ? Si. La Arcore Sondrio Arcore. Vieni a prendermi domenica, sabato mi porta il mio Papà. Ciao. Stavo massaggiando gli ultimi Allievi. Ragazzi -dissi loro- quello lì è pazzo. Butta via una corsa, potrebbe vincere facile scegliendo la corsa attentamente, e invece...

La ARCORE- SONDRIO -ARCORE era una corsa di due giorni : al sabato Arcore Sondrio, alla domenica Sondrio Arcore. Classificata dalla Federazione come Premondiale era a inviti; il Commissario Tecnico voleva vedere all'opera i migliori corridori per formare una squadra da mandare ai Mondiali del mese dopo.

Ogni corridore insegue il proprio sogno, lo so, se no come troverebbero la forza, ma bisogna fare i conti con la realtà, in questo caso era che tutti i migliori dilettanti d'Italia avrebbero corso alla morte per conquistare la maglia azzurra. E lui, l'Armando, invece di scegliere il posto per una facile vittoria...cosa aveva nella testa !

Non so chi lo abbia portato al sabato, io al sabato lavoravo. Alla sera Baschirotto telefonò in sede: disse che era arrivato con il primo gruppo e che era in un bellissimo Albergo e aveva mangiato una costata alla fiorentina.

Quella domenica, in coppia con il Terenzio sull'Ammiraglia, andammo con gli Esordienti dalla parti di Pavia e, contrariamente al solito, non vincemmo niente, al pomeriggio,con l'Ammiraglia vuota, a una di Allievi e poi , verso sera, ad Arcore a prendere il Baschirotto.

Non mi ricordo la data, ma faceva un caldo afoso e sul lungo rettilineo d'arrivo senza piante la corsa non arrivava mai. Cercando di stare all'ombra dello striscione d'arrivo mi sfogai con il padre di Baschirotto : Con tutte le corse che c'erano...e la fatica poi, Due corse in due giorni... va bèh! Ha voluto correre con quelli forti, ha voluto picchiare il naso ? Gli farà bene, te lo dico io.

Ha fatto bene. Bisogna provare. Almeno una volta nella vita.

Contenti voi !

Era una corsa importante, la piu' importante a cui avessimo mai partecipato.

Ad aspettare la corsa c'erano molti fotografi e giornalisti; il rettilineo era transennato per un 500 metri,come minimo, e sull'arrivo un palco per i giudici e le premiazioni. Bruno Raschi

,amico di lunga data, mi disse :avete qualcuno ?

Si, Baschirotto.

Invitato? Azzurrabile ? Disse tirando fuori il taccuino.

Ma no... lo sai benissimo. Corre perchè ha il punteggio U.V.I.

A me piace Baschirotto, è un forte passista, Gli manca la volata, Si farà !

Baschirotto padre sembrava morso dalla tarantola e non riusciva a stare fermo

Fermati- gli disse Terenzio- stai cancellando la riga dell'arrivo.

Chi gli dà l'acqua, con questo caldo- dissi sottovoce al Terenzio- speriamo che qualche corridore di buon cuore..

...buon cuore- fece eco il Terenzio.

Che cazzo gli è venuto in mente di fare questa corsa... dissi stanco di tutto: della corsa del mattino, che non avevamo vinto pur essendo favoriti, della corsa di Allievi, dove avevo

litigato con i Commissari, tanto per non perdere l'abitudine, di questo caldo bestia, di questa corsa che non arrivava piu'. Stanco.

Cominciavano ad arrivare moto e macchine del seguito. Con la mano aperta segnavano quanti erano in fuga. Cinque ? Ma chi ?

Poi arriva uno che dice : uno in fuga, inseguito da quattro a venti secondi. Chi è ? Non si sa ma lo prendono. Arriva la macchina della Organizzazione con un Commissario che fa segno con la mano: uno, quattro, uno quattro. Chi sono ? Chi è ?

Bruno Raschi mi snocciola tre quatrro nomi di quelli giusti.

E' l'Armando- mi disse il padre di Baschirotto - è lui - mi disse con gli occhi spiritati.

Speriamo- gli dissi con comprensione.

Si sentivano ormai le sirene della Polizia.



Un rettilineo lungo così non lo avevo mai visto, andava a perdersi.

Di quel momento la cosa che ricordo di avere notato per prima erano gli occhiali del Terenzio

Ogni tanto gli brillavano, ma solo in occasioni speciali, di grandi emozioni, e io avevo messo in giro la voce che quando qualcuno dei nostri vinceva al Terenzio brillavano gli occhiali.

Lo guardai attentamente: aveva un cappellino del “Pedale” con capelli lunghi che gli uscivano da parte e parte, con gli occhiali che brillavano.

Stavolta brillano per niente- pensai- una leggenda che cade !

Come avranno fatto a capire che quel puntino là in fondo era l'Armando Baschirotto io non lo so,però so che quando quel puntino si ingrandì, quando quel puntino diventò uno in bicicletta, quando quel puntino diventò un corridore che pedalava come un Dio sdraiato sulla bici con quel suo stille perfetto, quando si cominciò a vedere su quella schiena impegnata nello sforzo atletico i colori del”Pedale”, tutti videro che quel corridore era il Baschirotto.



 

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