mercoledì 1 aprile 2015

Racconti del mercoledì L'ISOLA

Era un bel posto: A Bernate, vicino al ponte sul Naviglio,quasi appoggiato. A guardare giù dal cortile eri sopra il Naviglio,dall'altra parte del Naviglio,ma non si vedeva, la chiesa con il magnifico porticato. Il posto era piccolo,due locali scuri,per le piccole finestre, e un banco di legno dove mescere il vino e ritirare i soldi in una piccola fessura del tavolato. La cucina era in uno sgabuzzino fuori in cortile, così che il mangiare veniva fatto in cortile a portato dentro,e se pioveva lo dovevano fare in due per via dell'ombrello.

Il cuoco era Carletto e faceva un risotto ai fegatini da fine del mondo, e ogni volta che ci si andava il risotto del Carletto non poteva mancare. Sua moglie si chiamava Teresa, ed era quella che ci dava gli Amari prima di andare via, sua figlia non mi ricordo il nome, cantava sempre “Ossona mia,Ossona in fiore, tu sei la stella, tu sei l'amore.”

Non gli piaceva Bernate e avrebbe voluto tornare nel suo paese natale.

2-3 volte al mese si andava da Carletto all'Isola.

Eravamo io, Angelo Lessy, Andrea Merlotti e formavamo un gruppo che dopo mangiato si tiravano fuori gli strumenti e si cominciava. E venivano le due -tre di notte.

Sopra abitava uno magro-magro,(il proprietario dello stabile)e quasi sempre veniva giù con la sua tromba e si aggiungeva alla chitarre di noi due e al clarino ed al flauto dell'Angelo Lessy.

Certe volte il cortile si riempiva di gente che ascoltava.

Carletto non so se c'è ancora, in quei tempi aveva costruito una casa e,per finirla, aveva chiuso l'Isola.

Era muratore.

Non si se c'è ancora,se c'è è vecchio,più di me.

Come era bello andare all'isola.

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