Ogni tanto si andava in Valsesia, era
così comodo un'ora e mezza si era ad Alagna. Alagna la nobile,
Alagna la migliore.
Si lasciava la macchina al ponticello
e si andava a sinistra fino a fare la lunga scalinata che
portava alle baite dove c'era uno yogurt favoloso. In una specie
di osteria tenuta da uno strano tipo pieno di barba si beveva
un ottimo vino leggero e si mangiava uno yogurt strepitoso. Quel
giorno, era una domenica di giugno, noi tre si stava decidendo
dove andare e il barbapedana era lì vicino che ci sentiva, ho
una proposta da farvi : volete guadagnare 50.000 lire ? Nessuno
di noi era interessato, ognuno aveva il suo stipendio e alla
domenica ci si svariava andando in montagna,ma per amor di
discussione ascoltammo. 50.000 subito prima di partire, dovete
portare una bombola di metano al Rifugio Valsesia, una piccola
bombola, guardatela e la sollevò con un dito , Era piccola
davvero, la metà del solito. Una cosa da niente, per tre come voi
che possono rovesciare una montagna cosa è una piccola bombola?
Guarda, barba, noi alla domenica ci
si diverte, di solito andando in montagna, magari si va al
Gnifetti perchè no, ma se ne abbiamo voglia, capito ? Adesso
andiamo al Barbaferrero, poi si vedrà casa fare, magari facciamo
la cresta tre Amici, o la Parrot... si vedrà. Ecco la Parrot !
Per andarci dovete passare dal Valsesia, è sulla strada ! E ,
cambiando tattica, ci disse : siete gia stati al Valsesia ? Io
ci sono stato, risposi. E come fate a farvi da mangiare, c'è una
bombola no ? Accendete il fuoco, vi fate da mangiare e pagate
secondo il tempo che avete usato la bombola, no ? Mi diceva
guardandomi, si è vero, e cosa c'entriamo noi. Chi le porta su
le bombole ? Non ci vanno mica da sole. Comodo usarle ma...Poi
continuò, non servono solo mica solo a voi gitanti, ci sono
anche i professionisti che passano per lavoro, alpinisti in
diffìcoltà, gente, non ci siete mica solo voi. Il Giulio perse
in mano la bombola, effettivamente... non pesa tanto. Ho anche il
porta bombola, guardate sembra una zaino. Il Virginio prese la
Bombola, se la mise in spalla e partì, di tre zaini ne facemmo
due e partimmo all'inseguimento di Virginio che a buon passo
si era distanziato, Se la porta lui non facciamo tanta
fatica-dissi-.Il Giulio, pessimista e menagramo-disse- quandu sem
rivaa an parlum. Al di là del Sesia si sale su un costone
ripido e si arriva al Rifugio Barbaferrero, dove ci fermammo
brevemente a salutare la gerente, nostra amica. E salimmo sul
lato sinistro del torrente Sesia fino al ghiacciaio sporco, che
attraversammo in un ora con grande fatica, la bombola, mano a
mano che si andava diventava sempre piu' pesante, facevamo dei
turni di venti minuti a portarla e ci sembrava sempre piu'
grossa e pesante. Io, personalmente, ha maledetto il Barbapedanna un
passo sì e uno no ! Ma non era ancora niente ! Attraversato il
ghiacciaio cominciava un tratto di arrampicata lieve ma con dei
tratti abbastanza difficili da fare con una bombola in spalla.
Decidemmo di tirarla su a tratti di corda di venti metri,e non
era una cosa facile perchè peso morto. La prendemmo come una sfida
della Montagna, e a madonne arrivammo su', sulla balaustra del
Rifugio Valsesia a guardare giu' su delle isole di ghiaccio e
neve appoggiate su un mare bianco.
Il Rifugio era aggrappato alla parete
con corde di acciaio che lo mettevano in sicurezza, entravi e
c'era un piccolo vano con il fornello e la bombola,un piccolo
tavolo per appoggiare il mangiare, poi un lungo stanzonello con dei
ripiani di legno per dormire con delle coperte ripiegate ad ogni
testa, in fondo un gabinetto con un rubinetto che, se non era
gelato, ti potevi lavare la faccia, a guardare nel buco non si
vedeva niente perchè era nuvolo.
Sul tavolino appena dentro un libro
consunto : il libro del Rifugio che firmammo tutti tre come
tradizione, io andai a leggere la pagina di Cino Moscatelli, dove
dice di Alfredo di Dio che chiede aiuto da Domodossola. Pura
storia Partigiana.
Intanto una nuvola aveva fatto
sparire il Sole ed era arrivato il freddo e gelò subito. Fuori
dal Rifugio c'era subito un sasso tondo con un filo di gelo da
affrontare per scendere. Su quella gobba dovemmo fare subito
sicurezza per iniziare la discesa, fu una discesa piu' lunga del
previsto, era diventato inverno in mezz'ora. Piano piano andammo
verso il piano, non ci fermammo neanche al Barbaferrero a salutare
la nostra amica. Arrivammo alla macchina giu' al torrente che
era sera. A causa di una bombola.
Nessun commento:
Posta un commento