Ho fatto un sogno...
Scusami americano che con questo
titolo hai fatto un discorso passato alla storia, ma anche te
avevi copiato il titolo a Dario Fo, tu hai parlato di un sogno
americano. Che tutti diventavano uguali.
Io non sto a quelle altezze, sto
basso, andare piu' su non sono capace.
Ho fatto un sogno dove la gente si
trovava in un grande stanzone e parlavano fra di loro in grande
armonia e tutti potevano parlare, e tutti parlavano, anche i
balbuzienti. Tutta brava gente e mentre uno parlava gli altri
ascoltavano. Dicevano cose importanti, cose piccole, cose da
niente. E uno diceva : C'è la Mariuccia che è là da sola e
non può alzarsi dal letto, ha bisogno di tutto. E c'era uno del
comune che scriveva tutto su un grosso libro. Dove abito io-
diceva un altro- c'è una ragazza di 40 anni che non esce piu'
di casa, nessuno piu la vede,nean che si affaccia alla finestra.
E l'uomo scriveva. Anch'io -diceva un 'altro- nel mio condominio
c'èun ragazzo di 20 anni che da tre anni non esce piu',nessuno
lo vede. C'è una vicino a me che non mangia, vive di vino,
prima di mezzogiorno è ciucca.
E l'uomo scriveva.
Quando arriva la pensione è
festa-diceva la gente- e si mangia a volontà, e tutti avevano
qualcosa da dire.
E l'uomo scriveva.
Alleggeriti dai loro fardelli
diventati piu' lievi per averli detti, se ne andavano a casa.
Ciau, ma vedum, saluda Angelina, e ti Maria. Ciau ciau.
E l'uomo chiudeva il libro e
andava via, e il sogno finiva.
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