domenica 23 febbraio 2014

HO FATTO UN SOGNO


Ho fatto un sogno...



Scusami americano che con questo titolo hai fatto un discorso passato alla storia, ma anche te avevi copiato il titolo a Dario Fo, tu hai parlato di un sogno americano. Che tutti diventavano uguali.

Io non sto a quelle altezze, sto basso, andare piu' su non sono capace.

Ho fatto un sogno dove la gente si trovava in un grande stanzone e parlavano fra di loro in grande armonia e tutti potevano parlare, e tutti parlavano, anche i balbuzienti. Tutta brava gente e mentre uno parlava gli altri ascoltavano. Dicevano cose importanti, cose piccole, cose da niente. E uno diceva : C'è la Mariuccia che è là da sola e non può alzarsi dal letto, ha bisogno di tutto. E c'era uno del comune che scriveva tutto su un grosso libro. Dove abito io- diceva un altro- c'è una ragazza di 40 anni che non esce piu' di casa, nessuno piu la vede,nean che si affaccia alla finestra. E l'uomo scriveva. Anch'io -diceva un 'altro- nel mio condominio c'èun ragazzo di 20 anni che da tre anni non esce piu',nessuno lo vede. C'è una vicino a me che non mangia, vive di vino, prima di mezzogiorno è ciucca.

E l'uomo scriveva.

Quando arriva la pensione è festa-diceva la gente- e si mangia a volontà, e tutti avevano qualcosa da dire.

E l'uomo scriveva.

Alleggeriti dai loro fardelli diventati piu' lievi per averli detti, se ne andavano a casa. Ciau, ma vedum, saluda Angelina, e ti Maria. Ciau ciau.

E l'uomo chiudeva il libro e andava via, e il sogno finiva.

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