mercoledì 11 marzo 2015

Racconto del mercoledì AMICI ALCOOLICI





Avevo degli amici alcoolici, ci si trovava alla  domenica mattina all'albergo “Due Spade”per l'aperitivo. Noi fissi eravamo in quattro, ma tutti potevano aggiungersi,uno diceva: un giro lo pago io, e ordinava un aperitivo di suo gradimento. E si bevevano cose orribili, dal Bianco Sarti, al Pernod, alla Maria Stuarda, che era un aperitivo creato dal barista,ma sul momento, e non era mai uguale, comunque a base di Martini Rosso e Gin, a me non piaceva ma andava giù. Prima di andare a casa la media era di non meno di 12 aperitivi a testa. Ognuno andava casa a mangiare e faceva un breve sonnellino. Poi io il Terry e Cis, andavamo da Arturo che teneva una specie di Pizzeria, un locale lungo e stretto, l'ultimo tavolino era il nostro, e ci portava una cassetta di Campari soda, e noi tre, con calma e metodo, a uno per volta bevevamo la cassetta di Campari, i Campari nella cassetta sono messi

uno in piedi e uno capovolto e ce ne stanno 100, per i vuoti ci vogliono due cassette. Avevamo due cassette per i vuoti e una piena.

Eravamo l'attrazione del locale,veniva gente per vederci bere 100 Campari in tre.

Una domenica vennero due nostri “amici” di un altro bar: Jumin e Spiota. Presero il tavolino vicino al nostro e ordinarono una cassetta di Campari, in DUE ! Arturo portò la cassetta di Campari soda e due cassette per i vuoti

Era una sfida evidente, fra Bar diversi non c'era buon sangue.

Pensammo subito che uno di noi doveva andarsene per stare alla pari ma non riuscimmo a stabilire chi. Ma tanto avevamo perso!

Jumin e Spiota fecero fuori tutti e cento i Campari e uscirono con le proprie gambe.

Non andammo più da Arturo a bere i Campari.

A proposito di Campari mi viene in mente una cosa. A Castano si erano fermati dei tedeschi venuti in ferie,stavano andando a casa e si erano fermati a Castano perchè l'anziano aveva conosciuto uno del paese,che adesso non c'era più e si erano fermati al Due Spade,che faceva anche alloggio, già da un giorno erano su un tavolino fuori in piazza a bere birra gli uomini e il bottiglione di bianco le donne. Essendo della stessa razza,cioè bevitori, era destino fare compagnia e stare sullo stesso tavolino. Nostro desiderio era vedere qualche Tugnitt ciucco, maschi o femmine. Ma non c'era verso. Cambiammo vino andando sul Rosso, bevevano tutto e senza nessun effetto, non si riusciva a vederne uno ciucco. Partivano domenica,verso le 8.30.

Ci alzammo presto per andare a salutarli, e per salutarci ordinammo dei Campari soda. Quando capimmo che non conoscevano il Campari,capimmo che non sarebbero partiti. Buono questo Campari,dicevano, al secondo facevano fatica a dire la parola, al terzo chiedevano: come si chiama? Al terzo parlavano solo tedesco.

Partirono al lunedì, di mattina presto.

Il lunedì si faceva meditazione, e il Terry parlava italiano, quando beveva parlava francese, il martedi era la sera di Bigun, che era un nostro amico barista del Due Spade,e che adesso aveva un bar dove finiva la strada della Lucia. Andavamo là, e il Terry e Cis per non litigare ordinavano ognuno la sua bottiglia di wiski, a me l'Wiski non piaceva e bevevo una bottiglia di Martini Dry, anche perchè uno sobrio ci voleva.

Con il Cis andavo a prendere il vino a Gattinara e per assaggiarlo bevevamo sul posto dalle tre alle quattro bottiglie.

Quando si andava al Ristorante, ad es. in due, ci volevano dalle due tre bottiglie a testa,e dopo si assaggiavano le grappe della casa. Tutte.

Avevo degli amici che bevevano.

Ma i paesi hanno delle abitudini diverse. Quando sono arrivato a Buscate, avendo bisogno di un locale per la sede Avis e il Circolo lo aveva, sono andato al Circolo per parlare con il presidente,alla sera dopo il lavoro.

Sono appena usciti, sono andati al Circolino,sempre del Circolo ma all'altra parte del paese,mi disse il gestore del Circolo, dove c'era un bar e una salumeria.

Il Presidente era là con i suoi amici, appoggiati al bancone. Ciao-dico- ho bisogno di parlarti. Pepin Bula, il Presidente disse al gestore al banco: voian giò un'alter, a mi trovai davanti una tazza di vino. Sulla tazza di vino ci sono alcune cose da dire: le tazze erano tutte uguali, in qualsiasi circolo andavi c'erano la stesse tazze e rigorosamente di un quarto. E dovevano essere riempite all'orlo. IL vino era buono,Pugliese, di Trani o di Barletta. Corposo, lo potevi

tagliare con il coltello,13 gradi e mezzo. Erano in quattro e io cinque. Due giri,per un totale di due litri e mezzo a testa, prima di cena.

Scoprii dopo che era abitudine dei “clienti” del Circolo fare di questi aperitivi. Solo vino,però. Eccezionalmente

bevevano qualche grappa ma mai più di 4 o 5.

Un giorno, avevo organizzato una gita a Mantova,il Pulmann si fermò in piazza S,Giorgio proprio vicino a una portina di una osteria, gli uomini entrarono tutti. Era un posto bellissimo,freschissimo per dei muri di un metro di spessore. C'era un bianco secco che non sapeva di niente come gradi ma di buon sapore.

Alla partenza si era deciso di fare cassa comune e di affidare la cassa a me, perchè bevevo meno.

Non mi ricordo il numero esatto ma degli uomini era di sicuro meno di venti, le donne e i bambini,dopo un caffè, si erano sparpagliati in giro per Mantova.

Noi tirammo mezzogiorno,il Ristorante era vicino,in piazza Ducale, pagai il conto di 38 litri di vino e andammo a mangiare.

A mangiare eravamo in 36,tolti donne e bambini:18 uomini, ho ancora il conto, da bere c'era il Bardolino( metà acqua e metà vino, così si diceva da noi riferendosi al basso grado alcoolico) e, non so se per questo, nel pranzo c'era il conto di 56 litri di vino,in caraffe da un litro.

Nel viaggio di ritorno si comiciò a sentire odore di pesce, le donne lo sentirono, fino a quando tirarono fuori da sotto i sedili tutti i pesci della fontana di Piazza Ducale.

Un ultimo dell'anno lo passammo da Sandrun alla casa delle barche, io avevo portato Nagen, a casa da solo.

Quando venne mezzanotte guardando le persone da salutare, non trovai Nagen. Nel locale non c'era. Uscii a cercarlo.

Sandrun è in mezzo ai boschi,cominciai a gridare: Nagen! Nagen! Dopo un po che chiamavo sentii una voce: sono qua! Lo trovai e con le buone lo convinsi a venire a casa, con fatica lo misi nella mia macchina,a quei tempi avevo una 500 grigia, e dopo varie peripezie lo misi in macchina,poi salii in macchina per andare a casa, e mi trovai dalla parte sbagliata,dalla parte della guida avevo messo lui !

Il giorno dopo, primo dell'anno trovai Nagen alla'Americana,mi si avvicinò e disse: scusa se non sono venuto ieri ma...

Quando lo avevo preso alle nove era già ciucco.

A Cis era andata peggio: aveva la Giusi e per la nebbia non si vedeva niente, arrivò in un paese che non conosceva e saggiamente si fermò.

Dormirono.

Quando si svegliò si accorse di essere fermo vicino alle scuole,di Castano. A poche centinaia di metri da casa sua.

Di noi tre, il Terry non c'è più, ultimamente quando usciva,al bar beveva solo aranciata, e l'aranciata si sa fa male.

Erano tempi alcoolici.

Di questa storia non c'è neanche un bicchiere in più o in meno. Posso aggiungere altre storie quando mi verranno in mente.

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