MALPENSA – Ieri il ministro Maurizio Lupi (Trasporti), presentandone la bozza nella seduta di Governo, ha finalmente dato impulso al Piano nazionale degli aeroporti (servizio nelle pagine di Economia). Il documento considera Malpensa strategica perché inserita nel cuore della rete europea e Linate di interesse nazionale. Ma le ultime notizie su Alitalia inquietano il consigliere regionale Luca Ferrazzi (Maroni presidente) che non vorrebbe vedere nuovamente sacrificati i due terminal della brughiera sull’altare dell’ex compagnia di bandiera ora privata. Perciò il rappresentante della maggioranza al Pirellone ha chiesto la convocazione urgente di un’apposita seduta della quinta commissione Trasporti con audizione di Alitalia, Enac (Ente nazionale aviazione civile) e Sea (gestore degli scali milanesi). «In modo che chiariscano le loro intenzioni», spiega Ferrazzi. «La Regione deve essere messa al corrente. Perché può e deve dire di più su Malpensa: la più grande opera costruita su territorio italiano dal dopoguerra». A far scattare l’allarme sono stati il piano industriale della compagnia («Prevede il rafforzamento internazionale a Linate con nove nuove rotte in Europa e un generico sviluppo a Malpensa») e le intenzioni espresse da Etihad di acquistare il 49 per cento dello stesso ex vettore di bandiera («Ha messo come patto l’ingresso in Adr, il gestore di Fiumicino, con una quota significativa»). Comunque, anche dai corridoi di Sea tapelano voci in controtendenza con la sin qui annunciata intenzione di puntare sul Terminal 1 : la società del presidente Pietro Modiano starebbe valutando di lasciare in brughiera cargo, low cost e voli intercontinentali, e di avviare una grande strategia di crescita al Forlanini. Cioè, far passare il cannibale di Malpensa dagli attuali 9 a 17 milioni di passeggeri l’anno. Con buona pace del costosissimo studio firmato The European House Ambrosetti. «Questa voce, secondo me, dipende dal fatto che Sea pensa di gestire i due aeroporti in funzione delle scelte di Alitalia», commenta Ferrazzi. «Manca una strategia. Manca un indirizzo. Non vorrei che si riducesse Malpensa soltanto a un grande aeroporto cargo». Dunque, la richiesta audizione nella commissione regionale è tempestiva. Si terrà all’inizio di febbraio. Tra l’altro, per far crescere il Forlanini non servirebbe nemmeno una seconda pista – altro sussurro in circolazione – difficile da realizzare: basterebbe portare i movimenti orari da 18 (quelli di adesso) a 24. Il risultato? Un più 30 per cento di traffico a Linate e un colpo mortale a Malpensa-
Angelo Perna.
La terza pista sta morendo di morte naturale. Comunque lo scopo è raggiunto : mentre tutti guardavano il Masterplan della terza pista e la gente aizzata dalla muleta manifestava contro la terza pista e tutta la popolazione guardava con apprensione il Masterplan della terza pista, hanno fatto tranquillamente delle officine per l'assemblamento dglli F35 a Cameri, al costo di un miliardo di dollari, sopra lo stesso territtorio minacciato dalla terza pista. La magia è fatta, senza colpo ferire, sotto gli occhi di tutti, senza problemi con la popolazione, è stata iniziata l'operazione " F35" con costi ambientali altissimi. Gli F35 sono di tre tipi : A B C, gli F35B sono a decollo
verticale. Prima di diventare operativi gli F35 devono essere collaudati piu' volte. Li collauderanno sulla vecchia pista della pattuglia acrobatica di buona memoria e il cielo non sarà quello di Novara ma quello del Ticino, sopra Turbigo, Castano, Nosate e vedi vedi Lonate Pozzolo.
Un casco costa 2 milioni di euro, e ce ne vogliono due per la normale manutenzione. Gli F35, oltre al costo, altissimo, sono delle bare volanti. Un fulmine li distrugge, un aereo normale ha una specie di scatola elettronica che fa rimbalzare i fulmini, gli F35 nò. I comandi al Pilota,attraverso il casco, vengono trasmessi con un ottavo di secondo di ritardo, fondamentale per essere abbattuti al primo duello aereo. Solamente con il costo del casco del pilota si costruisce un Ospedale di alta qualità in Africa. Una spesa enorme per armi da guerra inservibili. Un F25B può atterrare solo su navi apposite e noi ne abbiamo solo una. Oltre al costo altissimo, che l'Italia non può oggettivamente permettersi, sono inutili e, quando usciranno, tecnicamente sorpassati.
Come la Lione Torino, l'Italia tiene fede alle firme.
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