Per diversi anni al mese di Agosto si andava al Miriam, un rifugio delle ACLI in val Vannino, posto meraviglioso e gente altrettanto, una vecchia costruzione che ti dava accoglienza con ambienti comuni un camino una grande sala dove si mangiava si cantava si giocava, vicino vicino una chiesetta bella nella sua semplicità, dove qualcuno di noi si era anche sposato, ogni giorno verso le 19.00, Don Giulio l'assistente spirituale, diceva Messa. Don Giulio non era un prete normale, docente di Filosofia alla Cattolica di MIlano, era Priore di una Abbazia in Brianza dove i Padri erano tutti docenti Universitari. Diceva messa, e, dopo la lettura del Vangelo scendeva dall'altare e si sedeva con le spalle al muro in silenzio, e aspettava. Qualcuno di noi commentava il brano letto, qualcun altro ribatteva e la discussione cominciava. La messa poteva durare un'ora o due e anche di più. Quando non parlava più nessuno dopo 5 minuti di silenzio, Don Giulio riprendeva il suo posto sull' altare commentava quello che si era detto e la messa finiva.
Francesco ! Se vuoi portare il nuovo nella chiesa devi fare una cosa così: permettere il contradditorio nell'Assemblea dei fedeli.
Tanto per cominciare, poi parlando in assemblea, chissà quante cose vengono fuori. La tua simpatia non basta, non dà da mangiare, non paga il mutuo.
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