Arriva il 1° Maggio e con esso arrivano i ricordi. Prima era una vera festa. Mi ricordo quando abitavo a Milano negli anni 40, periodo bellico, abitavo in un caseggiato di 6o famiglie, 4 ringhiere, nella seconda ringhiera, il primo a destra, abitava Piero., che lavorava alla fabbrica del sapone. Ogni primo maggio il Piero non andava a lavorare, si vestiva della festa. metteva un garofano rosso nell'occhiello della giacca e scendeva in strada,con i figli e la moglie attaccati ai pantaloni, che non volevano. Scendeva in strada e i fascisti lo stavano aspettando: lo riempivano di schiaffi e di pedate nel culo e lo e lo portavano nella vicina sede del fascio. Dopo un paio d'ore, gli davano un bicchierone di olio di ricino e lo lasciavano andare. Veniva a casa con la giacca sporca di sangue ( aveva il naso debole) ma contento.
Aveva festeggiato il 1°Maggio.
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