La spesa l'avevo già fatta, da un
amico del Mario a Legnano, si comperava bene sembrava fatto
apposta per noi del Presidio, c'era di tutto per un pranzo :
dagli antipasti al dolce. E a prezzi stracciati. Avevo già tutto
in tenda, al fresco. Alle donne avevo detto: presto ! Alle sette
si comincia. E alle sette cominciammo. Le donne risciacquarono
tutte la padelle, pulite ma piene di polvere. Avevo ingaggiato
l'Angelo di Cuggiono, un vero cuoco, io lo aiutavo quando prendeva
qualche impegno in feste popolari, ora era lui ad aiutare me.
Avevamo deciso di fare un risotto
come primo, lo faceva lui e la sua specialità era il risotto con
con la pancetta e gli avevo comperato
5 kg, di pancetta a dadini. Decidemmo di fare due padelle, mentre
si distribuiva la prima si faceva la seconda. 20 Kg. La prima, 15
la seconda. Arrivarono gli uomini a preparare, fasciarono le
piante, già sfrondate ad altezza d'uomo, per le gatte pelose, i
tavoli erano già giu, infilati a 10 per volta, sui tavoli misero
delle tovaglie di carta e i bottiglioni di vino. Uno bianco e
uno rosso,uno bianco e uno rosso, su ogni tavolo un pacco di
tovaglioli. Il fondo del bosco era pulitissimo che se buttavi una
cicca di sigaretta la vedevi. La Maria cominciò a disfare
gli antipasti e metterli su un piano di lavoro, un altra, dentro
in baracca , cominciò a tagliare gli arrosti con l'affettatrice,
un'altra lavò dei pomodori e pelò delle cipolle e dei
cetrioli, due altre tagliarono le torte a spicchi, più grossi
dissi è un pranzo importante ! Nel frigo del bar, svuotato per
l'occasione, misero le bottiglie di moscato, Angelo piazzò un
grande ombrellone sopra le padelle del riso ad evitare che le
palline del ciliegio selvatico cadessero dentro il risotto. Angelo
stava preparando i due risotti, un fondo di cipolla e la pancetta,
preparammo i dadi: uno ogni etto di riso. Una padella di acqua
con dentro un paio di polli e una gamba di vitello, con cipolle
carote e sedano. Intanto il Carlin aveva addobbato la “sala”
tirando anche dei teli a mò di tetto, messo 350 sedie e delle
indicazioni per la toletta, riempito il serbatoio di acqua del
gabinetto. La sua Piera era venuta ad aiutare in cucina. Un
tavolo, messo di traverso agli altri per le Autorità: consiglio
comunale al completo e gli ospiti. Nella “entrata” della sala
un porta trionfante come quelle che si usavano una volta con il
verde delle foglie legate ad arco. Piano piano senza accorgersi
venne mezzogiorno. I tavoli si erano riempiti di gente, le donne
venivano ad offrire il proprio aiuto, dopo dopo, dissi, a servire
ai tavoli.
Prima di cominciare a fare il
risotto, andai a prendere una bottiglia di Gattinara delle sei
che avevo messo via per l'occasione, e brindai con l'Angelo, era una
nostra tradizione, sempre con il Gattinara, e parlammo della
sua esperienza da Speck via della signora, Piazzetta Cantu,
Milano. Dello stipendio di 50.000 £ all'ora quando in altri
posti era 50.000 al servizio. Abbiamo un cuoco di Speck-dissi- E'
un'altra cosa mi disse Angelo: già cuoco finito o dovuto imparare a fare le
feste con tanta gente. Le prime volte che ti ho chiamato, nei
Festival del PSI, era perchè io non ero sicuro di me stesso, un
conto è fare da mangiare per 4, un conto e farlo per 300.
Arrivarono tutti. Gli ospiti di Montalbano, Carlin aveva fermato
il Pullman all'incrocio, e quando ci furono tutti i Consiglieri
Comunali al completo fece venire avanti il Pullman e gli ospiti
passarono sotto all'arco trionfale e noi tutti ai lati ad
applaudire.
Subito servirono gli antipasti,
invitai la donne sedute ai tavoli a servire, e lo fecero
volentieri, intanto l'Angelo era partito con il primo risotto che
ad un sommario esame stava venendo bene.
Intanto che servirono i primi 200
risotti, Angelo faceva gli altri 150. Alla fine dei risotti
dovette andare ai tavoli a prendere i meritati complimenti, senza
un attimo di respiro furono serviti gli arrosti con insalate
varie e patatine fritte, tre tipi di arrosti. Prima del formaggio
Carlin e la Piera, accompagnati dal Cantona alla fisa, Gaetano
alle batteria e tromba, allietarono la compagnia.
Dovemmo fermare Carlin perchè oramai
partito per la tangente, e il pranzo continuò, prima della torta
ci furono i discorsi fatti dal nostro Sindaco e da Mario Virginio
Crespi e dal nostro Monguzzi. E sorpresa sorpresa furono assegnate
le Cittadinanze Onorarie alla Piera , Carlin, Mario Gobbi, Carlo
Monguzzi , Oreste Magni, Grassi di Bienate e Lia di Dairago Venne
sera e iniziò lo spettacolo, Carlin, in forma smagliante, diede
fondo al suo repertorio e la Piera dovette fare il Bis, nel
senso che quando arrivò alla fine dovette ricominciare da capo
di “ Piccolo Fiore” Grande grandissima Piera. Venne sera e
venne scuro, e allora come un salone della vecchia Vienna, si accesero le lampadine e il bosco
del Presidio diventò il centro del mondo.
Fu una giornata
memorabile.