venerdì 18 ottobre 2013

Il pranzo del Presidio


La spesa l'avevo già fatta, da un amico del Mario a Legnano, si comperava bene sembrava fatto apposta per noi del Presidio, c'era di tutto per un pranzo : dagli antipasti al dolce. E a prezzi stracciati. Avevo già tutto in tenda, al fresco. Alle donne avevo detto: presto ! Alle sette si comincia. E alle sette cominciammo. Le donne risciacquarono tutte la padelle, pulite ma piene di polvere. Avevo ingaggiato l'Angelo di Cuggiono, un vero cuoco, io lo aiutavo quando prendeva qualche impegno in feste popolari, ora era lui ad aiutare me.

Avevamo deciso di fare un risotto come primo, lo faceva lui e la sua specialità era il risotto con

con la pancetta e gli avevo comperato 5 kg, di pancetta a dadini. Decidemmo di fare due padelle, mentre si distribuiva la prima si faceva la seconda. 20 Kg. La prima, 15 la seconda. Arrivarono gli uomini a preparare, fasciarono le piante, già sfrondate ad altezza d'uomo, per le gatte pelose, i tavoli erano già giu, infilati a 10 per volta, sui tavoli misero delle tovaglie di carta e i bottiglioni di vino. Uno bianco e uno rosso,uno bianco e uno rosso, su ogni tavolo un pacco di tovaglioli. Il fondo del bosco era pulitissimo che se buttavi una cicca di sigaretta la vedevi. La Maria cominciò a disfare gli antipasti e metterli su un piano di lavoro, un altra, dentro in baracca , cominciò a tagliare gli arrosti con l'affettatrice, un'altra lavò dei pomodori e pelò delle cipolle e dei cetrioli, due altre tagliarono le torte a spicchi, più grossi dissi è un pranzo importante ! Nel frigo del bar, svuotato per l'occasione, misero le bottiglie di moscato, Angelo piazzò un grande ombrellone sopra le padelle del riso ad evitare che le palline del ciliegio selvatico cadessero dentro il risotto. Angelo stava preparando i due risotti, un fondo di cipolla e la pancetta, preparammo i dadi: uno ogni etto di riso. Una padella di acqua con dentro un paio di polli e una gamba di vitello, con cipolle carote e sedano. Intanto il Carlin aveva addobbato la “sala” tirando anche dei teli a mò di tetto, messo 350 sedie e delle indicazioni per la toletta, riempito il serbatoio di acqua del gabinetto. La sua Piera era venuta ad aiutare in cucina. Un tavolo, messo di traverso agli altri per le Autorità: consiglio comunale al completo e gli ospiti. Nella “entrata” della sala un porta trionfante come quelle che si usavano una volta con il verde delle foglie legate ad arco. Piano piano senza accorgersi venne mezzogiorno. I tavoli si erano riempiti di gente, le donne venivano ad offrire il proprio aiuto, dopo dopo, dissi, a servire ai tavoli.

Prima di cominciare a fare il risotto, andai a prendere una bottiglia di Gattinara delle sei che avevo messo via per l'occasione, e brindai con l'Angelo, era una nostra tradizione, sempre con il Gattinara, e parlammo della sua esperienza da Speck via della signora, Piazzetta Cantu, Milano. Dello stipendio di 50.000 £ all'ora quando in altri posti era 50.000 al servizio. Abbiamo un cuoco di Speck-dissi- E' un'altra cosa mi  disse  Angelo: già cuoco finito o dovuto imparare a fare le feste con tanta gente. Le prime volte che ti ho chiamato, nei Festival del PSI, era perchè io non ero sicuro di me stesso, un conto è fare da mangiare per 4, un conto e farlo per 300.
Arrivarono tutti. Gli ospiti di Montalbano, Carlin aveva fermato il Pullman all'incrocio, e quando ci furono tutti i Consiglieri Comunali al completo fece venire avanti il Pullman e gli ospiti passarono sotto all'arco trionfale e noi tutti ai lati ad applaudire.

Subito servirono gli antipasti, invitai la donne sedute ai tavoli a servire, e lo fecero volentieri, intanto l'Angelo era partito con il primo risotto che ad un sommario esame stava venendo bene.

Intanto che servirono i primi 200 risotti, Angelo faceva gli altri 150. Alla fine dei risotti dovette andare ai tavoli a prendere i meritati complimenti, senza un attimo di respiro furono serviti gli arrosti con insalate varie e patatine fritte, tre tipi di arrosti. Prima del formaggio Carlin e la Piera, accompagnati dal Cantona alla fisa, Gaetano alle batteria e tromba, allietarono la compagnia.

Dovemmo fermare Carlin perchè oramai partito per la tangente, e il pranzo continuò, prima della torta ci furono i discorsi fatti dal nostro Sindaco e da Mario Virginio Crespi e dal nostro Monguzzi. E sorpresa sorpresa furono assegnate le Cittadinanze Onorarie alla Piera , Carlin, Mario Gobbi, Carlo Monguzzi ,   Oreste Magni, Grassi  di Bienate e  Lia  di Dairago Venne sera e iniziò lo spettacolo, Carlin, in forma smagliante, diede fondo al suo repertorio e la Piera dovette fare il Bis, nel senso che quando arrivò alla fine dovette ricominciare da capo di “ Piccolo Fiore” Grande grandissima Piera. Venne sera e venne scuro, e allora come un salone della vecchia Vienna, si accesero le lampadine e il bosco del Presidio diventò il centro del mondo.
Fu una giornata memorabile.

 

Nessun commento:

Posta un commento