Discorso di Marina Pisoni, Sindaco di Buscate, in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile.
25 Aprile 1945-25 Aprile 2013
Porgo
anzitutto il mio saluto e quello di tutta l'amministrazione a
tutte le associazioni presenti in questa piazza
e a tutti voi cari concittadini.
Un
particolare saluto a tutti gli studenti delle nostre scuole che
hanno voluto unirsi a noi in questo giorno di festa e al corpo
bandistico di S. Cecilia che ringrazio sentitamente
per l'immancabile presenza, conferendo alla nostra celebrazione un
tono più toccante e solenne.
Oggi
in tutta Italia si celebra i 68° anniversario della
Liberazione
dal regime fascista e dalle truppe naziste.
E'
una festa di pace, di libertà e di unità e di unità nazionale.
Celebrare il 25 Aprile è anzitutto un dovere, così come è un
dovere mantenere ben saldo il suo significato,per riaffermare che
esso segna la vittoria dei valori di libertà , di uguaglianza e
di solidarietà sull'oppressione della dittatura fascista.
Il
25 Aprile è e dovrà restare la festa di tutti gli italiani che
si riconoscono nei valori della Costituzione,la più bella del
mondo, che si è essa stessa proclamata antifascista.
Questa festa deve essere uno stimolo per ricordare che la libertà
non è un bene definivamente acquisito.
La Libertà va invece tenuta viva giorno per giorno, ha bisogno di
essere continuamente alimentata. Diceva CALAMANDREI che “ la
libertà è come l'aria,ci si accorge di quanto vale solo quando
comincia a mancare”.
Troppo spesso diamo per scontata la Libertà e
la Democrazia per garantire le quali molti giovani hanno donato il
proprio sangue. Ed allora noi italiani
continueremo
sempre a celebrare il 25 Aprile per non far sbiadire i quei
valori, per non far mancare mai l'aria della libertà.
I
valori più profondi hanno bisogno di simboli per essere alimentati
e ravvivati. I simboli sono qualcosa che hanno le radici nella terra
le fronde nel cielo: qualcosa, cioè, che è fortemente radicato nel
concreto, nell'accaduto,nel vissuto ma, anche, qualcosa che punta
verso un nuovo elemento, verso un nuovo sguardo, un nuovo orizzonte.
Il 25 Aprile è così: una data-simbolo che
viene a concentrare su di se tutto, lo sforzo,le passioni, le
sofferenze del popolo italiano vessato dalla dittatura, da una
guerra assurda, da violenze che venivano praticate sul proprio
territorio; ma, anche, tutta
la libertà, la volontà di affrancarsi da quella situazione, di
tornare ad un respiro più pieno, più sicuro,più aperto.
Bisogna
muoversi su un doppio binario nel celebrare la data
della liberazione dall'occupazione nazifascista:
per
primo, senz'altro quello della Storia,di ciò che è realmente
accaduto. Una storia da studiare, approfondire,valutare con spirito
critico e libero: sopratutto per le giovani generazioni deve
essere un aspetto importante appropiarsi della storia di persone
che,
come loro, oppure un poco più grandi, si trovarono di fronte a
scelte drammatiche. E c'è che sbagliò; c'è chi invece seppe
riconoscere una strada migliore e perseguirla fino in fondo.
L'altro
binario e quello del significato che trascende la
data stessa: ovvero l'insopprimibile desiderio dell'uomo di potere
vivere liberamennte la propria vita, fuori
da violenze, da guerre, da oppressione dell'uomo sull'uomo.
Non ci
nascondiamo, però, dietro la bellezza di questa data:
purtroppo,queste parole, questi desideri di Libertà, che
pur ci sono, sono troppo spesso spenti e annichiliti; e la
storia ce l'ha troppe volte dimostrato e così anche la cronaca
quotidiana,fatta di parole che ritornano come una ossessione:
crisi,difficoltà, paure.
E
allora ricordarsi di ciò che si seppe fare 68 anni fa: cosa
seppero fare i Partigiani,donne e uomini, che nella difficoltà
estrema e nella paura seppero affrontare
il
problema e, alla fine, sconfiggerlo: ricordare questo desiderio di
nuovi orizzonti, di una nuova condizione, di nuove
speranze: ecco ci può condurre ricordare il 25 Aprile,verso una
nuova Italia.
Ecco
l'insegnamento che oggi questo 25 Aprile ci trasmette: l'amore
per questo paese e l'impegno di ognuno, nonostante tutto, nel
lasciare alle nuove generazioni un mondo migliore. Perchè il
risultato del sacrificio non è il poterne fare finalmente a
meno, bensì l'affermare
con la propria vita quotidiana che un altro mondo
è possibile, che l'uomo non è nemico dell'uomo
e
che vi sono principi di equità, di giustizia, di
pace e solidarietà che vale la pena di vivere a qualunque prezzo.
Cari
Concittadini siamo tanti, diversi ma uniti,a volere una pagina nuova
e bella per l'Italia; che si specchia
nella
Costituzione,nei suoi valori e che non dimentica il passato, ma
guarda al futuro, Quella pagina, ne sono certa, la scriveremo assieme.
Buona
festa della Liberazione a tutti. Onore ai caduti della Resistenza.
Viva la democrazia, Viva L'Italia.
Ottimo discorso. Sono contento di avere sentito un discorso così.
Ottimo discorso. Sono contento di avere sentito un discorso così.
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