A giorni è il 25 Aprile.
Di ricordi ne ho tanti,nei primi anni la festa della Liberazione era una grande festa,si festeggiava la recente fine della guerra in generale,e la fine di un tirannia. Freschi erani i ricordi di quella guerra, di quei morti
ammazzati, della fame, della paura dei Militi,di quegli inverni freddissimi, di quella miseria. Ecco c'era da festeggiare, e si festeggiava alla grande, si beveva si cantava.
Ma il ricordo più bello,nitido e splendente è quello del 25 Aprile del '45 Io lo ricordo 25 Aprile,poi guardando sui libri dovrebbe essere il 26.
Va be ! Io lo ricordo come 25 Aprile. Eravamo in piazza e si sentiva un gran rumore venire dalla parte della scuola fino a quando spuntò da via S. Antonio un coso grande grande, e poi un' altro e un'altro ancora: i primi carri armati che vedavamo ! C'era uno che guardava dal primo carro con la faccia sporca e quando scese ci accorgemmo che era tutto nero, anche il collo e le mani. Era il primo negro che vedevo, quando scese era un uomo di due metri,mai visto una persona alta così. Il Pucci, che era il più coraggioso fra noi, lo toccò e ci disse che era vero. Il gigante nero tirò fuori delle strisce di carta che avvolgevano delle strisce di una cosa dolce ma poco, molto piacevole da masticare,ce lo fece vedere lui come fare. Poi più tardi ci offrì delle tavolette di cioccolata. Fu un grande 25 Aprile.
Una mia parente, ogni anno mi dice che i manifesti del 25 Aprile dovrebbero essere listati a lutto per i morti uccisi dai Partigiani,anche dopo il 25 Aprile. Non dico niente se nò si aprirebbe un contenzioso a non finire. Ma, comunque cara Cugina, la vittoria è stata una vittoria sulla tirannia con morti di qua e morti di là, ma se vincevano quelli di là il mondo non era così ma al contrario.
Naturalmente ricordiamoli tutti i morti,da morti sono uguali, ma solo da morti.
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