lunedì 22 aprile 2013

La Liberazione.

A giorni  è  il 25  Aprile.
Di ricordi ne ho tanti,nei primi anni  la festa  della Liberazione    era una grande festa,si festeggiava la recente  fine  della guerra in generale,e la fine di un tirannia. Freschi erani i ricordi di quella guerra, di quei morti
ammazzati, della fame, della paura dei  Militi,di quegli inverni freddissimi, di quella miseria. Ecco c'era da festeggiare, e  si festeggiava  alla grande, si beveva si cantava.
Ma il ricordo più bello,nitido  e splendente è quello del 25 Aprile del  '45 Io lo ricordo 25 Aprile,poi guardando sui libri  dovrebbe  essere il 26.
Va  be ! Io lo ricordo come 25 Aprile. Eravamo in piazza e  si  sentiva un  gran rumore  venire  dalla parte della  scuola fino a quando spuntò da via  S. Antonio un coso grande  grande, e poi un' altro e un'altro  ancora: i primi carri armati  che  vedavamo ! C'era uno che guardava dal primo  carro con la faccia sporca e quando scese ci accorgemmo  che era tutto nero, anche il collo e le mani. Era il primo negro che vedevo, quando scese era un uomo di due  metri,mai visto una persona  alta  così. Il Pucci, che era il più coraggioso fra noi, lo toccò  e  ci disse  che  era vero. Il gigante  nero  tirò fuori delle strisce di carta che avvolgevano  delle strisce  di una cosa dolce ma poco, molto piacevole da  masticare,ce lo fece vedere lui come fare. Poi più tardi ci offrì  delle tavolette  di cioccolata. Fu un grande 25  Aprile.
Una mia parente, ogni anno  mi dice che i manifesti del 25  Aprile dovrebbero essere listati  a lutto per i morti  uccisi dai Partigiani,anche dopo il 25 Aprile. Non dico  niente se nò si aprirebbe un contenzioso a  non  finire. Ma, comunque  cara Cugina, la vittoria è stata una vittoria sulla tirannia con morti di qua  e   morti  di là, ma se vincevano quelli di là il mondo non era così ma al contrario.
Naturalmente ricordiamoli tutti  i  morti,da morti sono uguali, ma solo da morti. 

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