In quei tempi felici il lavoro non mancava,io incominciavo alle sette del mattino e mia moglie alle otto,alla sera finivo alle 19.00 e mia moglie alle 17.30.Al mattino presto imbaccuccavo mio figlio piccolo e lo portavo da mia suocera,(una santa donna) e andavo al lavoro,in bicicletta. Ci si trovava a casa a mezzogiorno per mangiare qualcosa in fretta e furia,poi io andavo a prendere la bambina a scuola e la portavo da mia suocera,e tornavo in officina. Mia moglie dopo avere fatto un po' di mestieri e lavato i piatti,andava a lavorare in conceria,naturalmente in bici. Alla sera ci si trovava a casa,lei nel frattempo aveva ricuperato tutti i bambini, mi lavavo e verso le otto ci si sedeva a tavola.
Ogni
giorno così.
Recuperando
un po' di onestà intellettuale,non so cosa significa ma suona bene,
devo ammettere che ho vissuto,in quei tempi, al di sopra delle mie
possibilità,visto che il debito che abbiamo,2.000 miliardi di €,
origina proprio in quegli anni.
Ammetto
la mie colpe.
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